Sport e salute: un giusto equilibrio
La pratica regolare di attività sportiva aiuta a mantenere il proprio corpo in uno stato di forma fisica ottimale ed in buona salute. Infatti, essa previene l’insorgenza di diverse patologie contribuendo al buon funzionamento degli organi. D’altra parte, è molto importante non esagerare, ma rispettare un programma di allenamento conforme al proprio stile di vita e alla propria condizione fisica. Sia che tu pratichi sport a livello agonistico, sia che tu lo faccia a livello amatoriale, per garantire il benessere del tuo organismo occorre che ti sottoponga a tutti i controlli necessari, assicurandoti così di praticare tranquillamente ogni genere di attività. Oltre che per queste ragioni, richiedere un consulto medico in determinate circostanze è obbligatorio per legge, dovendo presentare certificazione sanitaria. Il tutto dipende dal tuo livello di coinvolgimento nello sport a cui sei interessato. Gli atleti possono far parte di 3 categorie principali:
- attività ludico-motoria;
- sport a livello non agonistico;
- sport a livello agonistico.
Si dice “attività ludico-motoria” quella praticata da atleti che non sono tesserati presso alcuna società sportiva. In tale ambito lo sportivo non è tenuto a presentare alcuna certificazione medica. Il consulto è facoltativo ma pur sempre utile.
Lo “sport a livello non agonistico” è quello praticato da atleti tesserati presso un’associazione sportiva ma che non svolgono competizioni organizzate da Enti sportivi associati al CONI. Tali attività rientrano infatti nella categoria dello “sport a livello agonistico”. La certificazione medica risulta obbligatoria in entrambi i casi.
Esami obbligatori per ciascuna categoria
Ti starai sicuramente chiedendo quali sono i controlli necessari da effettuare per garantirti un’attività sportiva salutare. Questo particolare dipende dalla specifica categoria di atleti a cui appartieni. Nel caso in cui le tue attività rientrano nell’ambito ludico-motorio, anche se il consulto medico non è d’obbligo è sempre buona norma accertare l’assenza di patologie (cardiache in particolare) prima di svolgere qualunque attività. Nel caso in cui pratichi sport a livello non agonistico oppure agonistico vi sono alcuni esami di routine da effettuare, i quali sono in numero maggiore e devono essere ripetute con maggior frequenza nel caso dello sport agonistico. Gli esami comuni ad entrambi sono:
- L’anamnesi, che consiste in una raccolta della storia clinica globale del paziente;
- La misurazione della pressione;
- Un esame ECG a riposo, il quale va effettuato con frequenza annuale per tutti gli atleti di età superiore ai 60 anni e maggiormente propensi a soffrire di problemi cardiovascolari.
Esami che invece risultano obbligatori soltanto nell’ambito dello sport agonistico, in aggiunta ai precedenti, sono: - La prova di respirazione;
- L’IRI test under 35, cioè la prova che stabilisce l’indice di recupero immediato in seguito ad uno sforzo;
- Il test di sforzo massimale al cicloergometro.
Questo a livello legale generale, ma spesso si praticano altri esami specifici in base allo sport praticato e in base alla condizione peculiare dell’atleta in questione.
Cicloergometro: cos’è e perchè si usa
Osserviamo nello specifico l’ultimo dei test elencati.
Strumento particolarmente importante nello stabilire l’idoneità sportiva dell’atleta è il sopracitato cicloergometro. Ma di cosa si tratta? Esso altro non è che “una specie di cyclette” utilizzata dall’esaminato per compiere uno sforzo durante il quale verrà effettuato un elettrocardiogramma, che non è dunque il classico ECG a riposo di routine, ma “un elettrocardiogramma sotto sforzo”. Questa tipologia di esame si effettua per confrontare il modo in cui il cuore reagisce ad uno sforzo fisico rispetto alla sua normale attività in fase di riposo: eventuali anomalie indicheranno la presenza di qualche problema a livello cardiaco.
Il procedimento di esecuzione del test è molto semplice:
sul torace dell’esaminato, precedentemente alla fase di sforzo, vengono posti degli elettrodi per registrare un ECG di riferimento a riposo; l’esaminato comincerà poi a pedalare mentre il medico specialista aumenterà gradualmente il livello di resistenza opposta dal macchinario; durante lo svolgimento dell’intera attività l’ECG continuerà ad essere registrato e contemporaneamente verrà monitorata la pressione arteriosa.
Il test di sforzo mediante cicloergometro in ambito sportivo è particolarmente indicato per gli atleti over 40: assicurata l’idoneità si potrà praticare attività fisica con maggior serenità. Tra le patologie più pericolose che vengono individuate attraverso questo test vi sono l’insufficienza coronarica e l’ipertensione arteriosa. Questi problemi cardiaci sono generalmente più frequenti negli atleti over 40, per cui anche se, come è stato visto, non risulta obbligatorio effettuare il test per attività non agonistiche, risulta comunque fortemente consigliato eseguirlo dai 40 anni in poi per scongiurare la possibilità di infarto durante la pratica dello sport.
Risultati realitvi al test del cicloergometro
Per effettuare questo tipo di controlli esistono anche altri strumenti, ma il cicloergometro è il più utilizzato grazie alla facilità di esecuzione del test e grazie anche al fatto di essere particolarmente economico rispetto agli altri.
Se stai per accingerti ad effettuare il test, per far sì che i risultati siano attendibili, è necessario che ti presenti in particolari condizioni: innanzitutto, come accade per numerose tipologie di esami diagnostici, devi essere a digiuno e non devi aver assunto bevande eccitanti da almeno 4 ore, nello stesso arco di tempo non devi aver fumato e, tra le condizioni maggiormente rilevanti, non devi aver assunto farmaci.
Una volta effettuato il test nei centri di medicina sportiva, ai risultati vengono allegati la durata della prova (generalmente intorno ai 20 min) e i dati relativi alla persona, in particolare età, peso, altezza e attività sportiva alla quale il test è finalizzato. Tra i dati più importanti che vengono indicati, figurano principalmente la durata dello sforzo, la potenza massima raggiunta dal cicloergometro e la soglia raggiunta di battiti al minuto. Per quanto riguarda quest’ultimo, il valore raggiunto sarà una certa percentuale rispetto alla soglia massima calcolata secondo la formula (220 – età).
Ad esempio se hai 40 anni dovrai effettuare la seguente operazione: 220 – 40 = 180, per cui la tua personale soglia massima corrisponde a 180 BPM.
Un atleta nella media raggiunge una soglia di circa il 94% della sua soglia massima, quindi in questo particolare caso il valore potrebbe variare intorno ai 170 BPM.